N. 96 – Kluk l’Infermabile

 

Si può odiare qualcuno al punto da arrivare a desiderare di eliminare ogni sua controparte presente nelle varie realtà alternative? Se faceste questa domanda a Kluk l’Infermabile, la risposta sarebbe sì.

(Per avere un’idea di come sia fatto Kluk, prendete ad esempio l’Hulk di Terra 11638, cioè l’Hulk Infernale, con la pelle color arancione e dotato di corna, zanne, artigli e coda.)

 

Ian McNee è appena entrato nel suo negozio di magia e curiosità a Brooklyn. Nota che qualche oggetto è stato spostato e che però non è stato preso niente. Non che sarebbe stato un problema, visto che quasi tutti i manufatti magici presenti sono praticamente innocui (e gli altri sono praticamente quasi innocui). Arrivato al bancone non può fare a meno di vedere un foglietto di carta magico (deduce che sia magico dal fatto che sta luccicando vistosamente). Lo afferra e legge quello che c’è scritto. Poi abbassa il capo, demoralizzato.

Stephen Strange sta rientrando alla sua dimora ma arrivato davanti al portone la sua attenzione viene attirata da un foglietto di carta magico abbandonato per terra (deduce che sia magico dal fatto che lo sta insistentemente chiamando). Lo afferra e legge quello che c’è scritto. Poi abbassa il capo, piuttosto infastidito.

 

Quartier generale dei Difensori, posto nell’edificio di proprietà dei Parrington e precisamente nella stanza dove la piccola Samantha Parrington era solita giocare. In questo momento il super computer a loro disposizione sta parlando ai componenti del gruppo (Nottolone, Hellcat, Capitan Ultra, Valchiria) usando le sembianze di un coniglio rosa di pezza chiamato Bunnyhopper. Nottolone sta ascoltando cercando di pensare il meno possibile alla situazione nella quale si è ritrovato.

-C’è una notizia meravigliosa che ci ha appena passato lo S.H.I.E.L.D. e che devo assolutamente comunicarvi!- annuncia il coniglio con la sua solita verve.

Udito ciò, Nottolone si volta verso Reginald Parrington, anche lui presente.

-Come sarebbe a dire che lo S.H.I.E.L.D. ci ha “passato” una notizia?

-Ehm… Non lo avevo detto? Quando abbiamo provato a infiltrarci nel loro database siamo stati scoperti. A quel punto gli ho spiegato la situazione e loro hanno accettato di “collaborare” con noi, diciamo.

-In fondo avrei dovuto immaginarmelo.

-Perché, c’è qualche problema?

-Nessuno. E’ solo che ultimamente io e lo S.H.I.E.L.D. non ci stiamo molto simpatici.

(Rileggere per credere Difensori MIT #80.)

-Volete ascoltarla allora questa meravigliosa notizia?- riprende Bunnyhopper -E’ arrivata a New York un’enorme creatura demoniaca che sputa fiamme dalla bocca e che dice di star cercando un tale Kyle Richmond.

-E questa sarebbe una notizia meravigliosa?- chiede Hellcat.

-Già! Perché nessun altro super eroe è ancora intervenuto ed è l’occasione giusta per rivedere all’opera i grandiosi Difensori!

-Reginald, c’è modo di togliere la modalità entusiasmo dal super computer?- chiede Nottolone.

-Certamente. Però sarebbe un peccato farne a meno. La trovo molto incoraggiante.

-Sono concorde.- interviene Capitan Ultra.

-Piuttosto,- riprende a parlare Reginald -perché una creatura del genere dovrebbe essere in cerca proprio di te? Oppure si tratterà di un altro Richmond?

-Stai dicendo a me?- chiede Nottolone.

-E a chi, altrimen… Ops!

-Ok, giochiamo a carte scoperte. Da quanto tempo è che sai chi sono?

-La mia bocca non ha parlato, giuro.- s’intromette Valchiria per scagionarsi, visto che Samantha conosceva già l’identità segreta di Hellcat e Nottolone.

-Il sospetto c’era già da tempo, poi ci sono stati alcuni indizi che hanno confermato tale ipotesi. Per esempio, se posso permettermi, non è stata una grande idea avere allo stesso tempo una fidanzata e una super eroina nel gruppo, entrambe con i capelli rossi e lunghi.

-Quindi sai anche chi sono io.- dice Hellcat.

-Ammetto che riuscire a mantenere segreta la mia vera identità non è mai stato il mio forte, purtroppo. Ma adesso passiamo all’azione. Io e Capitan Ultra possiamo volare. Hellcat, tu vai con Samantha sul suo destriero.

-Vado immediatamente a far uscire dalla stalla il mio Thorongil!- esclama Valchiria.

Ah, Thorongil sarebbe il cavallo alato di color bianco apparso alla fine del numero precedente, per il quale i coniugi Parrington hanno immediatamente fatto costruire una stalla sulla terrazza del loro appartamento. E a proposito dei coniugi Parrington, ecco che nel quartier generale arriva pure Malicia, la moglie di Reginald.

-Caro, l’autista è pronto. Possiamo andare.

-Scusatemi ma adesso devo partecipare a una riunione. Ci vediamo dopo.

Mentre i Parrington lasciano l’appartamento, Nottolone si rivolge al super computer:

-Mister Hopper, dove si trova precisamente quel demone?

-E’ con immensa tristezza che devo comunicare che poco fa è improvvisamente scomparso nel nulla.

-Hai delle registrazioni su di lui? Potremmo ricavarne qualche informazione utile.

-Ovviamente! E’ con somma gioia che…

-Taglia corto e mostracele.

 

-Io non volevo venirci. Cosa c’entro io?- si lamenta Ian McNee.

-Pure io ne avrei fatto a meno.- gli fa eco il Dottor Strange.

-Sì, ma tu saresti coinvolto in ogni caso. Io invece…

-Quindi è solo per avere te presente che ha rapito quella ragazza.

-Dici così per fare sentire in colpa solo me?

-No. Ti stavo solamente spiegando la situazione. E’ inutile che ti lamenti visto che in ogni caso sei coinvolto pure tu.

-Ma non per colpa mia. Tu sei qui perché sei il Mago Supremo, e vuoi essere il Mago Supremo. Io invece sono qui solo perché quella matta è innamorata di me, cosa della quale io farei volentieri a meno.

I due entrano nel capannone abbandonato, il luogo dell’appuntamento. Dalla parte opposta della costruzione vi è Emily Bright, giovane allieva di McNee, con le braccia e le gambe legate da corde magiche. Accanto a lei una bionda dai lunghi capelli e vestita con una tunica bianca.

-Sono contenta di vedere che siete puntuali.- dice la maga Dama Yaba rivolta a Ian e a Stephen.

 

I Difensori osservano le immagini. Vedono l’enorme creatura demoniaca dalla pelle color arancio camminare per strada, spiccare balzi prodigiosi, emettere fuoco dalla bocca e chiedere continuamente dove si trovi Kyle Richmond.

-Sento che sei in questa città. Fatti vedere! Qualcuno può portarmi da lui?

Tutti i Difensori notano la stessa cosa.

-Non ha colpito persone né danneggiato cose. Sembra che voglia solamente attirare l’attenzione.

-Vuole trovare me o farsi trovare da me.- continua Nottolone -Ma perché? Non mi sembra di conoscerlo.

-Non in quella forma. Ma forse, in un’altra…

-Mister Hopper, avvisaci immediatamente appena ricompare. Ammesso che ricompaia.

-Certamente! Non mancherò di… Uh-oh!

-Uh-oh cosa?

I quattro Difensori sentono Thorongil nitrire e così corrono immediatamente sulla terrazza. Davanti a loro vi è la creatura arancione.

-Finalmente ti ho trovato.- dice -Non posso vedere la tua faccia ma sento che sotto a quel ridicolo costume ci sei tu, Richmond.

-Ehm, no, guarda, il tizio che cerchi si trova sotto l’altro ridicolo costume.- risponde Capitan Ultra.

La creatura si volta verso la persona giusta.

-Fammi indovinare. Anche in questa realtà sei il super eroe Nottolone.

-In questa realtà? Vuoi dire che provieni da…

-Sì. Mi vedi come sono adesso, intrappolato nel corpo di Kluk l’Infermabile, ma io sono il Kyle Richmond di un’altra Terra.

-E posso sapere per quale motivo vuoi combattermi?

-Combatterti? Forse il mio aspetto ti ha tratto in inganno. Io sono qui per aiutarti.

 

-Mio adorato Ian,- parla con voce romantica Dama Yaba -osserva bene come riuscirò a sconfiggere l’altezzoso Dottor Strange e a diventare il nuovo Mago Supremo della Terra. E tutto questo lo farò per te, per l’amore che provo nei tuoi confronti. E quale dimostrazione d’amore più forte ci può essere del cederti volontariamente tale ruolo, quel ruolo che desideri così tanto?

-Altezzoso?- rimugina Strange.

-Yaba, come devo dirtelo? Oramai da tempo non sono più interessato a diventare il Mago Supremo. Inoltre, e non è cosa da poco, non sono innamorato di te.

-Lo so che lo dici solamente perché non vuoi che rischi la mia vita per te, ma non temere, stavolta non fallirò.

-Altezzoso?- continua a rimuginare nel frattempo Strange.

-Yaba, non sei all’altezza. Hai già fallito una volta e fallirai nuovamente. Allo stesso modo di come ho fallito io, ma a me è bastata una sola volta per comprendere.

-Come come come?- si intromette la giovane Emily -Signor McNee, ha veramente osato sfidare il Dottor Strange, in passato?

-Sì, e me ne dolgo. Fu un errore di gioventù.

-Ma è strafico! Non la credevo così baldanzoso!

-Non dovresti ammirarmi per via del più grande errore che ho compiuto, eh.

-Altezzoso?- continua a rimuginare, sì, proprio lui, il Dottor Strange.

-Yaba, lascia andare la ragazza e rinuncia al duello.

-Mio caro Ian, col cavolo che la libero, ha dimostrato di essere l’esca perfetta per avervi qui entrambi. E adesso, caro Dottor Strange, finiamola con le parole e affrontiamoci.

-Altezzoso?- ripete un’ultima volta Strange, mentre si appresta ad affrontare la maga.

 

Kluk l’Infermabile, fino a quel momento piuttosto calmo, comincia ad agitarsi quando finalmente nota una certa presenza.

-Tu! Tu sei Patricia Walker!- esclama rivolgendosi ad Hellcat.

-Ci conosci veramente tutti!- dice in tono scherzoso la giovane donna.

-Maledetta! Preparati a morire!

-Ehi, fermati un attimo!- interviene Nottolone -Dici di essere qui per aiutarmi e d’improvviso ti metti a minacciare la mia compagna?

-Compagna? In questa realtà siete addirittura fidanzati? La situazione è peggiore di quel che credessi.

-Cosa vuoi dire? Non capisco.

-Come credi che mi sia ritrovato imprigionato in questo corpo? La colpa è tutta di Patricia Walker. La credevo un’amica, ma infine si è rivelata essere per quello che è veramente, un essere subdolo che brama il potere. Attraverso l’uso di energie arcane è riuscita a eliminare molti super eroi della nostra Terra e ha ridotto me in questo stato, perché voleva trasformarmi nel suo servo personale. Ma grazie alla mia forza di volontà sono riuscito a resistere e l’ho uccisa. Prima di morire mi ha rivelato ridendo che la mia azione sarebbe stata inutile, poiché qualche sua altra versione sarebbe prima o poi riuscita a ottenere il potere assoluto, lo stesso che voleva pure lei, e avrebbe conquistato l’intero multiverso. Quindi sono qui per salvare non solo te, Richmond, ma tutto il tuo mondo.

-Non posso parlare riguardo alla tua Patricia Walker, ma come puoi pensare che tutte le Patricia esistenti siano come quella che hai conosciuto tu? Non ha senso. Quante persone innocenti hai ucciso?

-Sei tu che non capisci. Patricia Walker è una costante nel multiverso. E’ la figlia del diavolo!

-Forse mi stai confondendo con il mio ex marito.- suggerisce con poca convinzione Hellcat.

-Richmond, lo dico per il tuo bene, fatti da parte.

Hellcat evita il primo pugno di Kluk, il secondo viene bloccato da Capitan Ultra. Valchiria tenta di colpirlo con la sua spada ma Kluk riesce ad azzannarla al polso costringendola a mollarla. Nottolone gli scaglia contro un mini not-razzo che lo scaraventa a un paio di metri di distanza.

-Siete folli. Perché vi ostinate a difenderla? Non capite che state combattendo per la persona sbagliata?

La fiamma divampa dalla bocca della creatura demoniaca e raggiunge Capitan Ultra, che ovviamente non può che rimanere solamente scalfito dal calore, vista la quasi invulnerabilità del proprio corpo. Ma allora perché al suo posto adesso ci sono cenere e ossa?

 

Dama Yaba giace stesa a terra, in preda al delirio.

-Ho vinto! Sono la Maga Suprema della Terra! Ah ah ah!- urla gioiosa.

Ad osservarla vi sono Emily e Ian.

-Il Dottor Strange può essere veramente tremendo.- dice la ragazza, alquanto impressionata, dopo aver assistito al breve scontro da poco conclusosi.

-Non posso dire di non riuscire a comprenderlo. Yaba sa essere molto irritante, anche non volendo. Comunque ti posso assicurare che si è trattenuto.

-Ma perché se ne è andato via subito?

-Ha avvertito, come pure io, un’intrusione dimensionale.

-E non sei andato con lui?

-Naah! Di qualunque cosa si tratti, credo che possa farcela benissimo da solo.

-Mi spiace di essermi lasciata catturare. Anche se poi si è risolto tutto.

-Non devi sentirti in colpa. Sei brava, ma ancora non puoi essere al livello di maghi come Yaba. Ce ne andiamo pure noi adesso?

-Volentieri. Ma lei?

-Possiamo lasciarla qui. Tra un’oretta dovrebbe riprendersi. E speriamo che finalmente si rassegni.

 

L’automobile, guidata dal loro autista Rupert, si ferma precisamente davanti al loro palazzo. Reginald e Malicia Parrington scendono e si sgranchiscono un po’ le ossa. Poi l’attenzione della donna viene rivolta verso l’alto. Afferra dalla borsetta un piccolo binocolo e lo usa puntandolo verso il loro appartamento, posto ai piani alti dell’edificio.

-Reginald, sulla nostra terrazza c’è nostra figlia insieme ai suoi nuovi amici che sta lottando contro una creatura orrenda.

-Potrebbe trattarsi di quel demone di cui ti stavo parlando prima. Evidentemente è riuscito a rintracciare Richmond.

-Non credo sia salutare tornare nel nostro appartamento proprio adesso.

-Facciamo un giro per i negozi del centro?

-Approvato.

Reginald e Malicia Parrington risalgono sull’automobile, che se ne va.

-Non volevo ucciderlo!- dichiara Kluk l’Infermabile, guardando nel punto dove fino a poco prima si trovava Capitan Ultra -Avete visto cosa mi avete costretto a fare?

-Posso essere messo al corrente di cosa sta accadendo?- chiede il Dottor Strange, comparso improvvisamente tra la creatura demoniaca e i Difensori rimasti.

-Vedendo come sei vestito, presumo tu sia il Dottor Strange. Bene, fai vedere ai tuoi amici qual è la verità.

-Gradirei che mi spiegassi tutto dall’inizio.

Lo scontro viene quindi interrotto per tutto il tempo che impiega Kluk a spiegare la situazione.

-Sento che sei veramente convinto di stare dicendo la verità.- afferma Strange una volta che il demone ha finito di parlare -Ma potrebbe trattarsi comunque di una verità indotta. In realtà c’è qualcosa nel tuo racconto che mi suona strano. Mi permetti di vedere e di mostrare come si sono svolti i fatti?

Nessuno si muove di un passo, anche se i presenti sono tutt’altro che calmi, mentre il Mago Supremo formula il potente incantesimo. Ed ecco comparire immagini nell’aria. Kyle che lotta insieme a Patricia, Patricia che uccide Valchiria, Patricia che trasforma Kyle in un demone. Kluk adesso attende la scena in cui lui uccide Patricia, ma tale scena non appare. Vede invece la donna ordinargli di viaggiare tra le varie realtà per uccidere ogni Patricia Walker esistente, in modo che le loro energie spirituali confluiscano tutte in lei, donandogli sempre più potere, fino a quando ne avrà a sufficienza per tentare la conquista del multiverso.

-E siccome so che dentro di te mi odi, assolverai il compito che ti ho affidato convinto di agire contro di me. Anzi, farò di più. Crederai addirittura di essere riuscito ad uccidermi. Sarà bellissimo osservare il tuo stupore e la tua angoscia quando, una volta terminata la missione, farò la mia apparizione e ti rivelerò la verità. Gioisco già adesso al solo pensiero di quel momento. E adesso vai, mio schiavo.

L’urlo pieno di rabbia di Kluk squarcia l’aria.

-Eccome come stanno le cose, quindi. C’era infatti qualcosa che non mi convinceva.- dice Strange con soddisfazione.

-Maledetta. Sono sempre stato solo un burattino nelle sue mani. Mi spiace. Quanta inutile sofferenza ho portato, convinto erroneamente di agire per il bene? Vi prego, lasciatemi tornare nel mio mondo a consumare la mia vendetta. E se non ci riuscirò, perlomeno cesserò ugualmente di essere lo schiavo di quell’essere spregevole.

I Difensori si guardano. Capiscono che sarebbe inutile e stupido riprendere lo scontro. Così Kluk l’Infermabile è libero di andarsene.

-Purtroppo questo inutile scontro ha richiesto la vita di un nostro nobile alleato.- commenta con dispiacere Valchiria, pensando al compagno di squadra caduto.

-Già.- dice Hellcat -E adesso cosa diremo a Capitan Ultra?

-La verità.- risponde Nottolone -Che il suo clone non c’è più.

-Clone?- chiede sorpresa Valchiria.

 

Greenwich Village, appartamento di Kyle Richmond.

Quest’ultimo e la sua compagna Patricia Walker sono in collegamento video con Capitan Ultra, che poco tempo prima era stato loro compagno di squadra nei Campioni (sempre nei soliti Campioni MIT #30, #31 e #32).

-Quindi sei tornato nei Campioni dello Zilnawa.- riepiloga Kyle rivolto a Ultra.

-Sì. I miei rapporti con Alexander Thran e la Talon non sono idilliaci ma abbiamo scoperto che da entrambe le parti ci sono stati dei fraintendimenti. Continuo a trovarmi bene con i miei compagni di squadra e inoltre stando qua posso controllare ancora meglio se la Talon combina qualcosa di poco chiaro.

-Sono contento per te. E anche per noi. Così sono sicuro che non ti riavremo tra i piedi.

-Ehm… A tal proposito… Non so come dirtelo.

-Dillo e basta. Cosa potrebbe essere mai.

-Durante la mia assenza la Thran ha provato a creare un mio clone.

-Cosa?

-Sì, lo so che non avrebbe dovuto farlo. Ma quando sono tornato era già lì e a quel punto come avrei dovuto comportarmi? Mai e poi mai avrei acconsentito a far togliere di mezzo un essere appena nato.

-Su questo siamo d’accordo.

-Così abbiamo deciso di aggiornare la sua memoria e lo abbiamo tenuto un po’ con noi per vedere come si comportava.

-Sento che sta per arrivare la parte che mi piacerà di meno.

-Sai com’è, non è poi tanto piacevole avere un doppione in squadra. Poi Thran non era tanto contento perché questo clone non è esattamente la mia copia, è decisamente meno potente. Così, una volta appurata la sua stabilità mentale, mi sono detto, perché non fargli vivere una sua vita propria mandandolo a fare il super eroe a New York, magari nei Difensori del mio amico Kyle?

-Lo immaginavo che purtroppo sarebbe andata così.

-Mi raccomando, sa di essere un clone ma spesso se ne dimentica. Se si comporta come se fosse l’originale, non ditegli alcunché.

-Non sarà poi così brutto avere un Capitan Ultra in squadra.- commenta Patricia.

-Ho già mal di testa.- conclude Kyle.

(Ovviamente questa scena si svolge prima del numero precedente.)

 

NOTE

Praticamente niente da dire. I nuovi personaggi comparsi sono praticamente tutti originali eccetto l’autista dei Parrington che era presente insieme a loro su Hulk #142 del 1971.